Come si delimita tra patrimonio aziendale e patrimonio privato?
Nella dichiarazione dei redditi di chi lavora in proprio è essenziale l'assegnazione corretta dei beni patrimoniali.

L'assegnazione di attivi al patrimonio aziendale o privato è significativa per la determinazione del reddito imponibile per i lavoratori autonomi. Gli asset appartengono al patrimonio aziendale se sono usati interamente o prevalentemente per l'attività autonoma (Art. 18 comma 2 DBG). Oltre a beni chiaramente identificabili, ci sono anche beni alternativi e utilizzati in modo misto.
La determinazione del reddito imponibile per i lavoratori autonomi si basa sul profitto netto dell'impresa. Il profitto netto è fortemente influenzato dall'assegnazione degli attivi al patrimonio aziendale o privato, poiché il reddito tassato (il profitto netto dell'impresa) viene calcolato esclusivamente sulla base delle variazioni del patrimonio aziendale. Il patrimonio aziendale si differenzia inoltre perché sono ammortamenti ammessi, le plusvalenze sono tassabili e le perdite di capitale sono deducibili. Il patrimonio privato non è rilevante per la determinazione del profitto netto. Dalla diversa trattamento fiscale risulta che i trasferimenti di attivi tra i due ambiti patrimoniali hanno conseguenze fiscali. Nel profitto aziendale sono incluse le plusvalenze da cessioni. Per cessione si intende anche il trasferimento di beni aziendali al patrimonio privato o in imprese estere (Art. 18 comma 2 DBG). Il trasferimento di immobili dal patrimonio privato a quello aziendale può, in alcuni cantoni, innescare l'imposta sulla plusvalenza immobiliare.
Assegnazione di beni in un'impresa individuale
Come patrimonio aziendale in un'impresa individuale sono considerati tutti gli asset che servono interamente o prevalentemente all'attività autonoma, quindi dipende dall'uso effettivo (Art. 18 comma 2 DBG). Il trattamento contabile serve solo come indicazione per una corretta assegnazione. Oltre ai beni chiaramente usati per scopi aziendali o privati, ci sono anche beni alternativi e utilizzati in modo misto. I beni alternativi possono essere utilizzati privatamente o aziendalmente a causa della loro versatilità. L'assegnazione si basa sull'uso effettivo del bene (Mäusli-Allenspach/Oertli, Il diritto fiscale svizzero, 2010, p. 96). Gli esempi di beni alternativi sono le auto e gli immobili, poiché entrambi possono essere utilizzati sia per scopi aziendali che privati. La casa privata del proprietario dell'azienda, però, costituisce patrimonio privato, anche se contabilmente è assegnata al bilancio dell'impresa. I beni utilizzati in modo misto servono contemporaneamente a scopi aziendali e privati. L'assegnazione si basa sul prevalente uso effettivo.
Nelle società collettive e in accomandita, l'assegnazione, come nell'impresa individuale, si basa principalmente sull'uso reale. Queste forme societarie non possiedono personalità giuridica, ma possono comunque acquisire diritti e contrarre obbligazioni sotto la propria firma (Art. 562 OR). Nell'assegnazione, oltre all'uso reale, devono essere considerati anche i rapporti giuridici civili tra la società e il soci. Al patrimonio aziendale appartengono gli oggetti che si trovano nel patrimonio sociale. Se questi oggetti sono utilizzati prevalentemente a scopo privato, sono considerati patrimonio privato.