IVA - Differenza tra compensi ricevuti e compensi concordati
La scadenza dell'IVA dipende crucialmente dal fatto che il calcolo sia basato su compensi concordati o incassati.
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La scadenza dell'IVA dipende dal tipo di fatturazione. Nel metodo basato sugli importi concordati, l'imposta diventa dovuta al momento dell'emissione della fattura, mentre nel metodo basato sugli importi incassati, ciò avviene solamente all'effettivo ingresso o uscita di denaro.
Nella fatturazione basata sugli importi concordati, l'IVA dovuta diventa esigibile al momento dell'emissione della fattura. Analogamente, l'imposta sugli acquisti di beni e servizi può essere richiesta alla data della fattura del fornitore o del prestatore di servizi.
Nella fatturazione basata sugli importi incassati, l'effettivo ingresso o uscita di denaro rappresenta il momento critico per la valutazione fiscale. Di conseguenza, l'IVA su fatture ai clienti diventa esigibile al momento del ricevimento del pagamento, mentre per le fatture ai fornitori, la detrazione dell'IVA può essere effettuata al momento dell'uscita del pagamento.
Il metodo di fatturazione può essere scelto indipendentemente dal metodo utilizzato per calcolare l'IVA, ossia, la fatturazione basata sugli importi concordati così come quella basata sugli importi incassati può essere applicata sia con la metodo effettivo che con la metodo delle aliquote fisse e forfettarie.
In linea di principio, secondo la legge sull'IVA, la fatturazione è basata sugli importi concordati. Su richiesta, tuttavia, l'Amministrazione Federale delle Contribuzioni (AFC) permette anche la fatturazione basata sugli importi incassati.
Dal punto di vista finanziario, i due metodi di fatturazione sono considerati equivalenti, poiché un soggetto passivo IVA alla fine paga lo stesso importo di tasse in entrambi i metodi