La Corte Federale ha deciso! - La valutazione discrezionale nell'imposta sul valore aggiunto era consentita.

Documenti non presentati possono portare a una valutazione discrezionale da parte dell'ESTV, ha sentenziato il Tribunale Federale.

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2020
La Corte Federale ha deciso! - La valutazione discrezionale nell'imposta sul valore aggiunto era consentita.
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I soggetti passivi IVA sono tenuti a presentare all'Amministrazione Federale delle Contribuzioni (AFC) dichiarazioni per la revisione dell'imposta e della detraibilità dell'imposta prepagata consentita. In caso di mancato adempimento di questo obbligo, l'AFC può procedere a una valutazione discrezionale.

L'AFC può effettuare una valutazione discrezionale

Chi è soggetto all'IVA deve presentare all'Amministrazione Federale delle Contribuzioni (AFC) i documenti necessari per la revisione dei pagamenti dell'imposta e della detraibilità dell'imposta prepagata consentita. Se il contribuente non adempie a questo compito e non ci sono registrazioni o se queste sono incomplete, o se i risultati dichiarati non corrispondono chiaramente alla realtà, l'AFC stima il debito fiscale a propria discrezione (Art. 79 MWSTG). La stima viene calcolata come saldo del debito fiscale.

Respinti dal Tribunale Federale

A seguito di una valutazione discrezionale, i proprietari di ristoranti hanno intrapreso senza successo un percorso legale. Nella sentenza 2C_885/2019 del 5 marzo 2020, il Tribunale Federale ha supportato la stima della istanza precedente e ha ritenuto la valutazione discrezionale legittima. L'AFC aveva effettuato una tale valutazione nel caso in questione perché non erano presenti registrazioni adeguate del ristorante e vi era una differenza di circa CHF 50'000 tra la dichiarazione dell'IVA (circa CHF 150'000) e la contabilità (circa CHF 100'000). Di conseguenza, l'AFC ha effettuato una stima basata sui costi diretti e le spese dirette secondo la contabilità. La classificazione adottata è stata contestata senza successo sia davanti al Tribunale Amministrativo Federale che al Tribunale Federale.

La valutazione discrezionale è permessa

Il Tribunale Federale ha chiarito che una valutazione discrezionale è permessa quando il contribuente non rispetta l'obbligo di registrazione e conservazione dei documenti, quando le informazioni necessarie per la tassazione non sono evidenti dai suoi libri e registrazioni, o quando la contabilità per altre ragioni (formali) non garantisce la sua accuratezza. È inoltre legittima la valutazione discrezionale quando i risultati derivanti dalla contabilità, anche se formalmente corretti, ovviamente non corrispondono alla realtà. Nel caso in questione mancava un registro di cassa e il conto cassa mostrava un saldo negativo, nonostante tale conto, che registra le transazioni monetarie di un'impresa, debba necessariamente avere un saldo attivo. Questi fatti e l'assenza di ulteriori documenti hanno giustamente portato alla valutazione discrezionale.

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