Conseguenze fiscali di un divorzio

La risoluzione di un matrimonio non è solo una sfida emotiva, ma comporta anche una serie di considerazioni pratiche e finanziarie. In questo post del blog, diamo uno sguardo alle conseguenze fiscali di un divorzio.

1.   Cambio di tariffa

Con il divorzio, i coniugi passano dalla tassazione congiunta a quella separata. Questo comporta che non si applicherà più la tariffa per coniugi, ma quella per persone singole. La data di cambio è il 31 dicembre dell'anno successivo.

2.   Gestione delle tasse già pagate

I debiti fiscali aperti fino alla data di separazione possono gravare solidalmente su entrambi i coniugi. I pagamenti effettuati vengono accreditati o rimborsati per metà al momento della separazione, a meno che non ci sia un diverso accordo o una disposizione giudiziaria.

3.   Pagamenti di mantenimento

Alla separazione, deve essere stabilito chi ha la custodia dei bambini, poiché i pagamenti di mantenimento sono rilevanti ai fini fiscali. Il coniuge obbligato al mantenimento può dedurre i contributi di mantenimento dal reddito, mentre il coniuge con diritto al mantenimento deve dichiararli come reddito. I contributi di mantenimento per figli maggiorenni non possono più essere dedotti, ma non devono essere tassati dal figlio.

4.   Ripartizione della previdenza

La ripartizione della previdenza professionale avviene per metà. I coniugi possono concordare una diversa divisione o rinunciare alla divisione. La divisione per metà della colonna 3a può portare a conseguenze fiscali future.

5.   Riacquisto nella cassa pensioni

Dopo il divorzio, si creano lacune previdenziali che possono essere colmate con acquisti favorevoli dal punto di vista fiscale. Il Tribunale Federale consente il ritiro di questi fondi versati come prestazione in capitale, anche se avviene entro tre anni dalla pensione.